




Mi chiamo Anna ma nel deserto il mio nome è Fatima
sono madre Psicoterapeuta e Danza Movimento Terapeuta sono nata e vivo a Torino lavoro sia nella mia città
che in molti altri luoghi in Italia ed all’estero.
Quando ho incontrato il deserto
ho subito sentito il suo potente richiamo
che si è trasformato negli anni in una profonda familiarità.
Ho desiderato che diventasse il luogo delle mie pratiche di meditazione in
movimento
e che potesse venir scoperto ed incontrato come solo il camminare permette
per questo propongo cammini di ascolto esplorazione e condivisione
a facilitare incontri profondi con sé e con l’altro.
Mi chiamo Ahmed, sono nato nel deserto del Marocco e
qui ancora vivo con la mia famiglia.
Conosco amo e rispetto i miei luoghi e sono felice e
orgoglioso di farli conoscere
a chi abita e viene da lontano.
Mi piace accompagnare le persone interessate alla
scoperta delle tracce che i nomadi lasciano nel loro errare,
alla scoperta della natura in continuo mutamento e delle
tradizioni che permangono e si tramandano.
Per questo sono, da molto tempo, guida nel deserto lieto
di proporvi alcune forme per entrare e per iniziare a
conoscere questo mio mondo
tanto misterioso quanto generoso.

Ahmed è stata la guida del primo viaggio
che nel 2017 ho organizzato
nel deserto del Sahara in Marocco.
Di lui mi hanno da subito colpita
la profondità dello sguardo
e il silenzio dal quale
sapeva estrarre parole sagge e leggere.
Da allora ho proposto ed accompagnato dodici gruppi
di cui otto con Ahmed
sono tornata al deserto ed ho continuato a riproporre
questa esperienza per un profondo legame con questi luoghi e paesaggi
che hanno dato al mio narrare uno speciale magnetismo.
Il richiamo alla lentezza del cammino
che si deve misurare con i tempi e le condizioni dettate dalla natura
l’interesse per la dimensione del vuoto e del silenzio
da avvicinare con cautela e rispetto.
​
La dimensione del gruppo che si fa carovana
e condivide notti e giorni albe e tramonti cibo e canti
pratiche di meditazione in movimento e narrazioni serali attorno al fuoco.

Il nostro legame e la nostra intesa
i nostri desideri e le nostre direzioni
si sono affinate anno dopo anno, carovana dopo carovana
e ci hanno incoraggiati a mostrare e offrire
il nostro dono a una cerchia più allargata
certi che il deserto possa essere “curativo” e benefico.
